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Le analisi Tossicologiche


La foto ritrae il vergognoso tentativo di sminuirmi professionalmente malamente riuscito considerato che a parlare e' la scienza e non i titoli accademici.

Nel gennaio del 2014, in riferimento al "Decreto Terra dei fuochi", veniva riportato da diversi organi di stampa, fra l’altro, un investimento di 25 milioni di euro (per la Campania) per indagini diagnostiche sanitarie sulla popolazione dell’area. Gli screening che allora si richiedevano a gran voce, fomentando le masse, era attuare sui cittadini della Terra dei fuochi una ricerca dei metalli pesanti e tossici organici nel sangue o nei capelli. Già allora ci ponemmo alcune domande. Quando si trova un soggetto positivo che si fa? Lo si lascia nella sua angoscia senza fare niente? Lo si sottopone a TAC, gastroscopie, colonscopie, analisi di laboratorio con tutti i fastidi e rischi legati a questi accertamenti (tra cui anche il cancro e la possibilità di risultati falsamente positivi)? Gli si dice "Non ti preoccupare perché questa sostanza che abbiamo trovato non significa che avrai un cancro”? Un tale ipotetico screening, sarebbe stata solo una dispersione di tempo e risorse senza portare benefici per la salute dei cittadini. Ancora una volta anziché puntare con decisione a rendere “efficiente” il sistema sanitario regionale, e, nello specifico, a realizzare, potenziare e far funzionare le strutture ordinarie di prevenzione e monitoraggio dello stato di salute delle popolazioni, e ciò sarebbe stato veramente “rivoluzionario”, si sarebbe puntato al facile consenso con interventi straordinari di dubbia utilità. Siamo al 2017, quegli screening sono diventati a grande richiesta analisi tossicologiche, stavolta non più in soggetti sani, ma nei malati di cancro e stavolta le domande hanno anche avuto risposta: esisterebbero cure efficaci per permettere di aumentare le aspettative di vita. Secondo quanto ci è stato detto esisterebbero dei dati che validano la correlazione Terra dei Fuochi-cancro, dati che ne confermano la presenza di metalli pesanti e quindi la causa dei tumori, dati che proverebbero l’efficacia della cura disintossicante. Questo ci è stato detto. La prima domanda che si pone un oncologo, un medico, chi studia oncologia è la reperibilità dei dati che dovrebbero essere stati rivisti e validati dalla comunità scientifica in quello che viene definito il peer-review. 1. Dove sono questi dati? E’ possibile averli per poterli valutare come in genere si fa? 2. La seconda domanda che viene in mente è, se è vero che esistono questi dati, perché’ chiedere dei soldi pubblici o ai cittadini stessi attraverso delle donazioni? Quando si hanno dei dati preliminari di tale rilevanza, come appunto ci è stato detto, come è possibile che un progetto scientifico non sia stato finanziato? E se non lo vuole finanziare l Italia, lo potrebbe fare l’Europa, gli Stati Uniti. Ma e' un progetto scientifico, o forse stiamo superando delle tappe, quelle che la ricerca scientifica "pretenderebbe"? Beh sono domande che una persona si chiede, cosi come si chiede il motivo per cui si e’ ripiombati di nuovo nel terrore di 3 anni fa quando Schiavone fece le sue prime dichiarazioni. Dopo tanti anni in cui abbiamo speso soldi in analisi dei terreni, dei prodotti, delle acque, ora che abbiamo la rete regionale dei tumori perché siamo ripiombati di nuovo nel caos informativo per cui la gente oggi si chiede cosa stia succedendo. Allora è facile chiedersi 3. Ma se vogliono fare le analisi tossicologiche beh una ragione devono averla per proporle. E quale ragione migliore di quella pubblicizzata in tutte le tv e sui giornali? Perché non dire le cose che oggi sappiamo? 4. E se c’è tanta urgenza in analisi di questo tipo che vengono definite come una operazione verità, perché non viene preso in considerazione quello che la regione Campania sta facendo con il progetto SPES. Accusano le Istituzioni, la Politica, la Regione eppure stanno facendo quello che avevano chiesto. Se gli abitanti vogliono chiarezza, perché vogliono un nuovo progetto? E qui torna il punto di partenza, quelle domande hanno già avuto risposta, si punta alla cura su dati che la comunità scientifica non ha mai visto. Giusto o no? Ce lo hanno detto nei servizi televisivi. Alla luce di tutto questo la sola considerazione da fare è questa e lo abbiamo scritto già nel 2014. Gli abitanti della Terra dei fuochi, dopo l’aria inquinata, le discariche di rifiuti tossici, la paura procurata da notizie in gran parte false (che hanno danneggiato anche tanti agricoltori, fruttivendoli, ristoratori di quella zona), non meritano di essere anche presi in giro. Non si può tollerare che si sprechino milioni di euro quando si chiedono sacrifici agli italiani e si lesinano risorse per interventi sanitari di provata efficacia. Ci auguriamo davvero che le istituzioni, indichino gli obiettivi, i tempi e le modalità di utilizzo di fondi, inserendoli in un sistema di concreti ed efficaci interventi per migliorare la salute degli abitanti di quelle zone e non per fare cose che non servono. Nessuno vuole impedire il progetto, facessero quello che credono, ma nessuno può biasimarne il dissenso qualora non si diano risposte a queste semplici domande.



(La foto ritrae il vergognoso tentativo di sminuirmi professionalmente malamente riuscito considerato che a parlare e' la scienza e non i titoli accademici).



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