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Facciamo un po' di ordine



Dobbiamo fare una differenza tra le discariche, i rifiuti interrati e i roghi in termini di sorgente di contaminazione e indice di rischio per la popolazione. Dagli studi attuali quello che puo' essere considerato un vero e proprio fattore di rischio e' l'aria, sia per le emissioni dei gas delle discariche non a norma, abusive, in cui purtroppo ci hanno buttato di tutto, sia per la continua ed incessante pratica di bruciare i rifiuti. Maledettamente i fumi dei roghi e quindi il particolato (non caratterizzato ancora) possono disperdersi a molti km di distanza, rispetto invece ai gas delle discariche. Recenti mappe pubblicate mostrano la contaminazione da IPA a livelli critici nei luoghi dove bruciano più frequentemente. Le analisi e le certificazioni agroalimentari, oramai ne abbiamo una quantità immensa oltre alla prova che il RASSF, il sistema di allerta rapido agroalimentare Europeo che prevede la chiusura delle frontiere per i prodotti esportati da un’area in caso in cui qualche prodotto sia trovato contaminato e pericoloso per la salute, non ha mai lanciato un allarme in tal senso per nessuno dei nostri prodotti. I prodotti dell'area Vasta sono stati analizzati dall'ISS e l'unica preoccupazione fu per la verdura a foglia larga in cui il particolato atmosferico, probabilmente derivante dai roghi, si era depositato. Detto questo, continuare ad incriminare il comparto agroalimentare significa due cose, innanzitutto una chiara volontà di distruggere uno dei più importanti settori economici della Campania e secondo, depistare la gente con un falso problema. Per quanto riguarda le falde e questo discorso potrebbe essere collegato alle discariche ma non solo, sono stati trovati dei contaminanti di natura antropica, (per intenderci anche in Emilia Romagna possiamo avere gli stessi), desta minore preoccupazione se non per coloro che usano abusivamente acqua di pozzo. I numeri di legambiente sull'abusivismo sono preoccupanti. Non abbiamo ancora la conoscenza approfondita su quanto sta avvenendo nelle falde profonde a causa del percolato, ma sappiamo che la piana campania a differenza di altri luoghi ha una struttura geochimica che ci potrebbe proteggere dalla diffusione. Per intenderci abbiamo una sorta di impermeabilizzazione naturale. Più che parlare di bonifiche, dovremmo parlare di messa in sicurezza dei siti, soprattutto delle aree industriali dismesse. Purtroppo anche se non e' facile da credere per le persone non competenti, non si muore perché mangiamo una mela annurca, ma per una serie di cause e concause complesse che non possono essere semplificate. Ovvio che certi discorsi fanno comodo a chi ha palesi interessi che non sono per il bene della collettività'. Continua... #savecampaniafelix #taskforcepandora

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