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Il tempo della propaganda è finito

“Siamo la regione più controllata e monitorata di Italia impegnata in grandi sfide per la tutela dell’ambiente a cominciare dalla rimozione del disastro delle ecoballe grazie al grande coraggio di Renzi".

Caro De Luca, il tempo della propaganda è finito. La gente è stanca ed è arrabbiata.

Fermo restando che lei continua ad ignorare quali siano le vere emergenze in Campania per cui dovremmo atteggiarci di essere all'avanguardia in Italia, le Ecoballe non richiedono grandi sforzi se non nella rimozione che dopo i suoi proclami rimane ancora molto lenta.


Le ricorda niente l’interrogazione indirizzata al Vice Presidente Bonavitacola avente ad oggetto “Stato di attuazione del Piano straordinario di interventi ex art. 2 del decreto legge n. 185 del 25/11/2015 aggiornato al mese di maggio 2017” per i ritardi accumulati rispetto al cronoprogramma fissato dalla Giunta regionale per il trasferimento delle ecoballe?

Dai report inviati dalla Struttura di Missione nel giugno scorso si evinceva che delle quasi 400mila tonnellate “aggiudicate” ne sono state finora rimosse solo 53mila, liberando esclusivamente i siti di Marcianise ed Eboli ed intaccando in maniera quasi simbolica invece i siti più grandi, tra cui quello di Giugliano.


Proprio in quei siti le vorrei giusto ricordare l’incendio avvenuto nel marzo scorso alla piazzola 5 nella località “Lo Spesso” e quello successivo a Taverna del Re. In fiamme sono finite oltre 200 quintali di ecoballe nel sito tra Giugliano e Villa Literno.

L’enorme ritardo nel trasferimento che tanto decanta, ha visto già due enormi roghi, pensa di eliminare le ecoballe lentamente sperando in atti dolosi?


In sette mesi sono andati bruciati più di 74 mila ettari di bosco, oltre i quotidiani incendi nei campi Rom che sempre lei ha proclamato di smantellare e roghi di discariche abusive. Le ricordo che ha avuto, sempre dal suo coraggioso amico Renzi, altri 40 milioni di euro per tablet e giochetti vari che al massimo ci rendono più fighi e furbetti delle altre Regioni senza ottenere ancora alcun risultato.


Oltretutto, vantarsi di una Regione che è all'avanguardia del controllo e monitoraggio ambientale senza Open Data la rende un tantino poco credibile, se ne rende conto vero?


Le vorrei ricordare appunto del Progetto I.Ter, la piattaforma cloud, open source e open data di Regione Campania, realizzata da AlmavivA, in partnership con Trilogis e Planetek, costata 2,9 milioni di euro attualmente INATTIVA. Sarebbe dovuta essere operativa già nel primo semestre del 2017, siamo oramai al settembre del 2017.


In base alla convenzione di Aarhus, ratificata in Italia con legge 108 del 2001, è importante che i dati rilevati dai vari enti, tecnici e ricercatori siano tra loro integrati e messi a sistema, per avere un quadro completo e dettagliato della situazione d’insieme, e continuare a monitorare il territorio con campagne di misura periodiche e sito-specifiche ove si presentino eventuali criticità. E’ necessario che i dati siano resi facilmente accessibili agli organi di informazione e alla popolazione e che la Regione diventi punto di riferimento di tutti i dati prodotti dai vari enti sul territorio.


Abbiamo speso quindi 2,9 milioni di euro per uno strumento INATTIVO al servizio di chi, a livello amministrativo e politico, dovrebbe essere chiamato a definire strategie di governo e sviluppo del territorio. In definitiva, possiamo essere anche controllati e monitorati, senza però che quei dati possano essere accessibili ed utili soprattutto.


Ricordo il sito Prometeo per il monitoraggio dei roghi che continua a non essere aggiornato.


Le ricordo anche che ancora prima che lei si insediasse avevamo già una dettagliata conoscenza geochimica del territorio della Campania ad un livello ben superiore rispetto a tante altre regioni italiane. Purtroppo tali dati anche allora non erano conosciuti per carenza di un dovuto coordinamento a livello regionale.


Le ricordo anche del lavoro svolto dal Gruppo Interministeriale di Governo di cui lei ha usufruito quando è andato a fare propaganda all’Expo di Milano, un lavoro che lei ha ereditato senza portarlo a termine in quanto la nostra regione non ha ancora definiti i valori di fondo per poter distinguere i terreni che effettivamente vanno bonificati.


In ultimo, quando lei ci dice che la Regione Campania è all’avanguardia della legalità avendo stipulato un protocollo di legalità con l’Autorità anticorruzione dichiarando che gli atti vengono indirizzati direttamente alla stessa, ci può spiegare come veniva inquadrata l’offerta delle fritture di pesce? Perché’ questa cosa non mi quadra.


La saluto

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