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Riflessione sul riciclo dei rifiuti urbani

 

Il riciclo dei rifiuti , il riutilizzo di materie che posso essere rigenerate e riutilizzate è il pilastro fondamentale di una economia circolare.

Ma cosa e in che modo e in quali quantità riciclare il rifiuto sono le prime domande da farsi se si vuole che una pratica etica diventi anche un processo industriale efficace.

Tante sono le categorie merceologiche utilizzate per produrre beni, altrettante sono quelle da prendere in considerazione per il loro riutilizzo.

La prima domanda da farsi, affrontando il processo di riutilizzo delle materie secondarie provenienti da rifiuti è :

di cosa ha bisogno l’industria del riciclo per quella determinata materia ?  

Questo ci porta  ad analizzare : il tipo di materiale e la qualità dello stesso, dove per qualità si intende anche il suo grado di pulizia, la presenza di contaminanti ecc.

Questo particolare aspetto è ben tenuto in considerazione dai vari protocolli fra i comuni e i Consorzi di recupero che, oltre un certo grado di contaminazione considerano il materiale alla stregua di rifiuto indifferenziato senza alcun valore, soggetto anzi ai costi di smaltimento.

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Appurato che il rifiuto deve possedere particolari caratteristiche per poter essere riutilizzato a livello industriale  è del tutto evidente che la numerosità delle tipologie, le modalità di selezione e pulizia non consentono che queste operazioni possano essere fatte all'interno degli ambienti domestici come pure il loro deposito nei locali dell’abitazione in attesa di una raccolta porta a porta spesso complicata e carente soprattutto nelle grandi città.

A questo si aggiunga che istruire il singolo cittadino  sui criteri di selezione e pulizia , insomma  preparare la signora Maria perché sappia districarsi fra i vari materiali e le modalità di selezione da gestire fra l’altro in un ambiente casalingo è , di primo acchito, operazione destinata al fallimento.

Immaginare viceversa un sistema premiale  di conferimento presso un centro vicino all'abitazione dove personale specializzato e formato recepisca e differenzi il materiale  secondo le caratteristiche dello stesso potrebbe garantire le corrette caratteristiche del rifiuto da riciclare.

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A titolo di esempio la Fater di Rimini ( Pampers e Lines)  ha messo a punto un sistema di riciclo totale dei pannolini e pannolini prodotti e chiaramente solo un sistema di raccolta collettivo può essere funzionale per gestire , accorpare e poi inviare questo tipo di rifiuto al riciclo.

Non è immaginabile che il sistema di gestione proposto possa da subito gestire tutte le frazioni merceologiche del rifiuto; per step  si dovrebbe iniziare da vetro, plastica, alluminio e poi via via estendere la raccolta agli altri rifiuti selezionati, in funzione delle richieste delle aziende di riciclo.

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Pensare di dismettere i cassoni di raccolta per il residuo indifferenziato è pura demagogia , con il risultato che invece di riempire i cassoni il rifiuto finisce per strada , meglio accettare una riduzione graduale dell’indifferenziato .

Un sistema del genere dovrebbe inoltre fondarsi su un criterio premiale che riconosca, a chi porta il rifiuto di qualità idonea , dei benefit quale una riduzione della TARI o raccolta punti per acquisto beni, creando di fatto tutti i cittadini partecipi di una raccolta efficiente e materiali recuperati idonei, pronti per la loro successiva trasformazione.

 

Carlangelo Scillamà Chiarandà

Tabella ISPRA.PNG
Fonte ISPRA differenziazione rifiuti.PNG
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