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Intervista a Paola Dama

di Enza Massaro

 

Su fanpage 29 Aprile, 2014

 

Il termine "Terra dei Fuochi" ha assunto una valenza internazionale, per quanto oggi il problema è riconosciuto ovunque, questo ha allo stesso modo creato problemi di cattiva interpretazione per la verità dei fatti, nonché un' appropriazione indebita di un concetto che ormai è esteso a tutto.

 

PANDORA nasce proprio dall’esigenza di un confronto tra i membri della comunità medico-scientifica, affinché si potesse portare chiarezza nelle informazioni che negli ultimi mesi stavano attanagliando la Campania e la sua popolazione, oltre a poter prestare la propria conoscenza all’attuazione di provvedimenti politico-organizzativi che sono oggi assolutamente necessari per salvare il salvabile.

Scienziati appartenenti a vari campi di indagine tecnico-scientifica stanno interagendo e collaborando tra loro, fornendo ciascuno il proprio contributo, per cercare di dare una dimensione precisa al problema dell’inquinamento in Campania (e ad altre parti di Italia) in un contesto di multidisciplinarità.

Dalla presentazione del primo documento unico condiviso, tenuto l’8 gennaio a Città della Scienza (a Napoli), oggi abbiamo redatto altri documenti, tra cui l’ultimo sui “Fattori di rischio: stili di vita o inquinamento ambientale”, tutti gratuitamente consultabili e scaricabili sul nostro sito: www.taskforcepandora.com.

La Terra dei Fuochi è una entità geograficamente indistinta che ha finito con l’identificare, nell’immaginario collettivo, tutta la zona centro-occidentale della Campania. Tuttavia, i punti dove abitualmente si registrano fenomeni di combustione dolosa di “rifiuti” sono localizzati in aree disposte per tutto il territorio campano un po’ a macchia di leopardo. A parte queste zone, in genere conosciute per la presenza visibile di abbandoni abusivi e incontrollati di rifiuti sia urbani che speciali, occorre segnalare che, nonostante il clamore mediatico, solo da pochi mesi si è cominciato a fare ricerche ufficiali in altri siti segnalati in procedimenti giudiziari, ma tutti riferiti ad aree “di campagna”. Il Piano di Bonifica ha già individuato 5 aree vaste che comprendono una serie di discariche legali ed illegali e comprendono circa 400 ettari di suoli agricoli. Oltre a queste aree, poi ci sono le aree identificate da diverse Autorità dove sono state effettuate operazioni di scavo.

Restano ancora da indagare, anche in via esclusivamente preliminare, sia altre aree segnalate alla magistratura sia, addirittura, i siti industriali dismessi e abbandonati che pure sarebbero soggetti all’obbligo di caratterizzazione da parte degli ex-proprietari o gestori.

 

I dati di mortalità sono allarmanti ed hanno scaturito nella popolazione residente un diffuso stato di panico. Le ricerche effettuate sull'evoluzione del caso allarmante dei tumori... cioè vorrei capire, qual è l'età media delle persone colpite, la correlazione, accertata da prove scientifiche,  tra l'inquinamento (roghi tossici) e l'aumento dei tumori, l'incidenza statistica rilevata attraverso gli anni, le tipologie di tumori più diffusi, i soggetti a rischio.

 

Se si sta facendo riferimento ai dati di mortalità lanciati con grande allarme da uno studio condotto dalla fondazione Pascale, è bene che si faccia chiarezza sull’argomento, che purtroppo non prescinde dal fornire alcune definizioni tecniche. Lo studio è stato svolto elaborando i dati dell’ISTAT di mortalità. La mortalità è dovuta a diversi fattori e non è un indicatore di rischio, bensì di esito. Pertanto non c'entra nulla con l'inquinamento o gli stili di vita, piuttosto può essere collegato allo stato del sistema sanitario. Il Pascale insiste nell'evidenziare l'elevato tasso di mortalità, mentre noi abbiamo denunciato già nel primo documento unico condiviso, le gravi carenze del sistema sanitario regionale.

Questa notizia, rimbalzata purtroppo in molti giornali ed in televisione, è un chiaro esempio di disinformazione scientifica, così come è stato pubblicamente denunciato al Congresso Nazionale dell’AIRTUM (Associazione Italiana per il Registro TUMori - http://www.registri-tumori.it/cms/).

Per poter descrivere la possibile correlazione tra l’inquinamento e l’aumento dei tumori, si usa un altro parametro che misura il numero di nuovi casi in un’aerea che sono conseguenza di fattori di rischio di tipo ambientale, legati all'inquinamento e/o agli stili di vita. Allo stato attuale l'incidenza di tumore in Campania non è più alta di quella di altre regioni considerate più salubri, anche se l’andamento è in aumento.

Nell’ambito di questi numeri, ci sono alcuni tumori che sono frequenti, in particolare quelli che colpiscono polmone, laringe e fegato, che però sono legati, oltre che al fumo di sigaretta ed alla dispersione nell’aria di sostanze cancerogene, provocata dai fumi di scarico dei motori a combustione interna, ma anche dai roghi di rifiuti. Malgrado l’incidenza ridotta, tuttavia, la mortalità per tumori in Campania è più elevata che nel resto del paese, è questo è il dato confondente che viene riportato dalla stampa, ma questo dipende dalle fatiscenti condizioni del nostro sistema sanitario regionale. Ci si ammala di meno e si muore di più.

Ci rendiamo conto che, in un clima di allarme ed in una situazione di crisi ambientale come quella determinata oggi in Campania e nel resto di Italia, la cittadinanza cerca di comprendere da sola quanto accade intorno anche perché le informazioni ufficiali tardano ad arrivare e ad essere correttamente diffuse. Indagini epidemiologiche corrette e con risultati attendibili necessitano però di un approccio metodologico rigoroso, di controlli di qualità incrociati, che solo strutture che hanno una specifica esperienza in materia possono effettuare, oltre che di una validazione da parte di istituzioni scientifiche a ciò deputate. Negli ultimi mesi si è sentito affermare in più occasioni, in relazione alle notizie concernenti gli sversamenti di rifiuti tossici nella “terra dei fuochi”, che in Campania non sarebbe presente un registro tumori.

 

Comunichiamo che la Commissione di Accreditamento AIRTUM ha valutato positivamente i dati loro sottoposti per cui ha ratificato l'accreditamento della nuova area di estensione del Registro Tumori, che a questo punto diventa a tutti gli effetti il Registro Tumori della ASL Napoli 3 SUD. Essendo stata estesa l'area di copertura del Registro Tumori della Ex ASL Napoli 4 all' intero territorio della ASL Napoli 3 SUD, come da regolamento AIRTUM sono stati sottoposti all'esame della Commissione Nazionale di Accreditamento i dati relativi al primo triennio di registrazione della nuova area di estensione del Registro (ex ASL Napoli 5 - anni 2008/2010). Ciò rappresenta per il Registro un risultato di notevole rilievo , non solo dal punto di vista scientifico, ma anche sul piano operativo; infatti, a seguito di tale accreditamento, a decorrere dal 01/01//2008, i dati del Registro Tumori della ASL Napoli 3 sud faranno riferimento all'intero territorio aziendale (più i distretti sanitari di Acerra e Casalnuovo) con una copertura territoriale di 687 Kmq, comprendente 59 Comuni ed una popolazione di circa 1.200.000 abitanti (ossia il 20% della popolazione regionale), e, conseguentemente, con un contributo informativo ancora più robusto a supporto della programmazione sanitaria Aziendale e Regionale oltre che alle collaborazioni scientifiche che già da anni il Registro Tumori ha con altre istituzioni scientifiche Regionali e Nazionali.

Restiamo convinti che soltanto le evidenze scientifiche potranno supportare le analisi epidemiologiche e le scelte di politica sanitaria; speriamo infine che questo risultato maturato sul campo possa essere un ulteriore stimolo alla realizzazione della rete di registrazione oncologica regionale.

 

Come il cittadino può informarsi, attraverso quali sistemi?

 

Per quanto ci riguarda, Pandora è un gruppo di studiosi, che mette a disposizione le proprie competenze ed il proprio tempo volontariamente e spontaneamente per approfondire la questione dell'inquinamento ambientale in Campania ed in altre regioni di Italia. Raccoglie dati e ricerche, studia il fenomeno, ed infine scrivee  divulga i documenti prodotti al fine di poter portare a conoscenza i risultati degli studi e degli approfondimenti a tutti.

I mezzi di divulgazione che stiamo utilizzando sono i Social Network, Facebook (www.facebook.com/tfpandora), un canale youtube (www.youtube.com/user/taskforcepandora), un forum (www.taskforcepandora.forumfree.it) ed il sito web (www.taskforcepandora.com) in cui è possibile leggere e scaricare liberamente i nostri documenti. Nell’eventualità di domande o chiarimenti abbiamo diverse modalità per poter essere contattati: riteniamo che l’interazione con i cittadini, spesso disorientati, sia assolutamente necessaria per superare la distanza tra gli scienziati e la gente comune. Allo stesso modo siamo convinti che la figura dello scienziato deve assumere un ruolo di riferimento e responsabilità sociale nei confronti della collettività.

La struttura della società moderna risiede sul progresso fornito da dati tecnico-scientifici che devono essere correttamente diffusi, sia presso le Istituzioni preposte, sia presso i cittadini. Un ruolo di grande responsabilità sociale ricade sulla stampa ed i media, e noi scienziati dobbiamo divenire i garanti di una corretta informazione che in Italia purtroppo è carente.

 

Solo qualche giorno fa abbiamo diffuso in rete un video sulla radioattività, consultabile sul nostro sito e sul canale youtube, preparato da uno degli aderenti di Pandora (l’ing. nucleare Vincenzo Romanello). Il video cerca  di fornire nozioni di base sulla radioattività, fornendo un mezzo ai cittadini per poter correttamente interpretare le informazioni relative alle dichiarazioni del pentito Schiavone. Il video vuole solo essere informativo e divulgativo. 

Tra gli argomenti trattati, la radioattività nella zona di Napoli e la possibilità di smaltimenti illegali. L'ingegnere inoltre a gennaio ha avuto modo di misurare la radioattività su uno dei terreni indicati dal pentito Schiavone.

 

La cittadinanza sembra essere diffidente e non si è avuto un grande riscontro nell’ambito delle Associazioni che combattono sul territorio. Pandora sembra non sia presente in convegni o dibattiti. Sono in programma altri eventi di Pandora?

 

Riteniamo sia necessario un confronto pubblico con la cittadinanza, i media e si spera anche con i rappresentanti delle Istituzioni, al fine di poter portare ulteriori chiarimenti sul nostro operato. Abbiamo assistito purtroppo ad una diffusa diffidenza, che è stata anche veicolata da una grave strumentalizzazione a cui non abbiamo avuto modo di rispondere ancora adeguatamente. Pandora ha lavorato e continua a farlo. Ci teniamo a precisare che per portare avanti egregiamente la missione che ci siamo proposti, abbiamo bisogno di tempo adeguato altrimenti finiremmo per parlare anche noi per approssimazioni ed opinioni. Il prossimo evento pubblico è stato fissato per giugno, molto probabilmente a Città della Scienza (Napoli).

Presenteremo il lavoro svolto nei sei mesi dalla nascita della Task Force, inoltre ci saranno i rappresentanti degli agricoltori che hanno provveduto a farci recapitare le analisi sui loro prodotti agroalimentari. Un evento in cui si spera avrà luogo un dialogo costruttivo con tutti.

 

 

 

 

 

 

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