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Giornata di Studio

 

La Task Force spontanea tecnico-medico-scientifica Pandora, a sei mesi dalla sua costituzione, ha organizzato una “Giornata di Studio” pubblica da condividere con Istituzioni, cittadini e giornalisti interessati. L’evento avrà luogo nella Sala Newton di Città della Scienza, il giorno 26 giugno 2014 dalle ore 11 alle 18.

 

Pandora nasce nel Dicembre 2013 su iniziativa della ricercatrice Paola Dama che, pur vivendo e lavorando negli Stati Uniti, ha avvertito l’esigenza di un confronto tra i membri della comunità medico-scientifica, affinché si potesse fare chiarezza tra le informazioni, troppo spesso contraddittorie e tendenziose,  che negli ultimi mesi stanno bersagliando la Campania riguardo lo spinoso tema dell’inquinamento ambientale.

 

PANDORA oggi vanta eccellenti adesioni e annovera al suo interno professionisti di alto profilo provenienti anche da diverse parti di Italia e dall’estero. Il gruppo sta procedendo alla raccolta di informazione tecnica e scientifica , dimostrabile ed inoppugnabile, in merito alla tematica delle contaminazioni ambientali e del loro possibile impatto sociale e sanitario (presente e futuro) causate dallo smaltimento illegale di rifiuti in Campania e in altre parti di Italia. Scienziati appartenenti a vari campi di indagine tecnico-scientifica stanno interagendo e collaborando tra loro,  fornendo ciascuno il proprio contributo, in un contesto di multidisciplinarità.

 

Nel corso di questi mesi sono stati redatti diversi documenti tra cui quello sulla  “Qualità dell’acqua pubblica a Napoli e nella regione Campania” e “ Fattori di Rischio:Stili di vita o inquinamento ambientale ?”.

 

Accanto all’obiettivo primario di descrivere in modo dettagliato, con grande rigore tecnico-scientifico le problematiche affrontate c’è la volontà di indicare delle proposte tecnicamente praticabili ed economicamente sostenibili.

 

Il gruppo di studio volontario si riunirà per rispondere alle numerose domande che interessano la complessa situazione in Campania. E’ attesa la gradita presenza degli agricoltori e delle scolaresche.

 

Riteniamo che l’interazione con i cittadini, spesso disorientati, sia assolutamente necessaria per superare la distanza tra gli scienziati e la gente comune. Allo stesso modo siamo convinti che la figura dello scienziato deve assumere un ruolo di riferimento e responsabilità sociale nei confronti della collettività.

La struttura della società moderna risiede sul progresso fornito da dati tecnico-scientifici che devono essere correttamente diffusi, sia alle Istituzioni preposte, sia ai cittadini. Un ruolo di grande responsabilità sociale ricade sulla stampa e i media, e noi scienziati dobbiamo divenire i garanti di una corretta informazione che in Italia purtroppo è carente.” commenta Paola Dama ed aggiunge “PANDORA sta procedendo alla stesura di documenti consultabili sul sito www.taskforcepandora.com, a disposizione dei mass-media, delle Istituzioni e della cittadinanza, una piattaforma dove poter raccogliere suggerimenti e dubbi, al fine di poter permettere agli interessati una costruttiva interazione con il gruppo di studio.

Il problema da affrontare e risolvere è però raggiungere tutte le persone che non utilizzano il web, cui si accede, fino ad oggi, solo attraverso la comunicazione televisiva: questa giornata di studio permetterà di superare questa barriera in una costruttiva interazione con le persone.

 

PANDORA si propone come riferimento indipendente e scientificamente autorevole per mass-media, organi istituzionali e per chiunque in generale voglia ricevere informazioni scientificamente rigorose ed indipendenti in merito alla delicata tematica degli sversamenti illegali di rifiuti in Campania (ed eventualmente in altri territori con situazioni ambientali analoghe).

 

L’evento sarà preceduto dalla conferenza stampa che inizierà alle 10.30

Per il comunicato stampa clicca qui >>>

 

 

31 Maggio, 2014

Ufficio Stampa Task Force Pandora

taskforcepandora@gmail.com

Saluti della Fondatrice

Dr. Paola Dama, dottore di ricerca in oncologia molecolare

 

“E’ chiaro che un dato scientifico può non rispondere alla percezione che oggi

hanno gli abitanti della Terra dei Fuochi, che trovano nella perdita dei loro cari colpiti da un male incurabile la causa e la ragione della drammatica situazione ambientale che oggi il gruppo di studio Pandora sta affrontando con maggior rigore.

 

Lo scoop risponde alla carica emotiva, pertanto diventa poi difficile provare a correggere determinate notizie o smorzare l’enfasi delle stesse.

 

I ricercatori rispondono attraverso dati e studi approfonditi e questi, talvolta, possono sembrare impopolari.” 

La Comunicazione

Dr. Sandra Fabbri, epidemiologa

 

“Ci sono molti giornalisti che raccontano in maniera corretta le storie di scienza e medicina, ma anche storie sullo stato dell’ambiente.

 

Segno di un buon lavoro giornalistico è quando l’autore nomina la rivista scientifica su cui la ricerca è stata pubblicata.

 

Gli studi pubblicati sulle riviste scientifiche hanno, infatti, superato il vaglio di revisori indipendenti con esperienza nel campo. I revisori valutano se il lavoro è valido, significativo e originale, esaminano l’ideazione dello studio e verificano se i risultati confermano le conclusioni dei ricercatori."

Riflessioni sugli stili di vita nel contesto de La Terra dei Fuochi

Prof. Salvatore Panico, epidemiologo

 

“La questione dello stile di vita è molto legata alle condizioni socio-economiche di questa regione.

Se si continua a vivere in condizioni di grande disagio e di deprivazione economica, purtroppo gli stili di vita continueranno ad ammazzare le persone inevitabilmente qui più che altrove. Bisogna intervenire con opere di investimento e risanamento della nostra regione.

 

Il contributo che si cerca di dare con questo intervento è quello di fare una panoramica della conoscenza attuale, basandoci su dati raccolti in Campania, nel contesto generale de La Terra dei Fuochi."

 

 

 

 

Fattori di Rischio Professionali

Dr. Aurora Brancia, biologa

 

L’allarme è tale che la popolazione oramai attribuisce solo all’inquinamento ambientale la causa dei numerosi morti per cancro. Il lento ma progressivo allineamento dei dati di incidenza oncologica della regione Campania ai dati nazionali, va letto, a nostro avviso, come un processo più complesso legato all’uniformazione dei rischi oncologici sul territorio nazionale (stili e abitudini di vita, rischi occupazionali, nuove organizzazioni urbane, inquinamento ambientale, globalizzazione dei circuiti di approvvigionamento e distribuzione alimentare, etc.) e alla perdita di alcuni “fattori protettivi” che storicamente hanno caratterizzato le popolazioni meridionali.

 

Tale situazione non deve assolutamente tranquillizzare o far abbassare la guardia, anzi deve avviare una seria riflessione sul nostro modello di sviluppo, sia nazionale che regionale, approfondendo gli studi epidemiologici con lo scopo di comprendere i meccanismi che hanno portato a tale risultato e cercando di individuare le “priorità” da affrontare al fine di invertire il trend nel più breve tempo possibile.

Disastro Ambientale e Tumori

Dr. Mario Fusco, direttore Registro Tumori Asl Napoli3 Sud

 

Esiste in Regione Campania il Registro Tumori finalizzato alla rilevazione, monitoraggio ed analisi dell’andamento dei tumori?

 

L’emergenza ambientale è anche, e automaticamente, una emergenza sanitaria, tale da produrre una «epidemia di tumori»?

 

Gli alti tassi di mortalità oncologica rilevati in Campania sono da attribuire in via prioritaria al disastro ambientale oppure alla gravi criticità del sistema sanitario regionale nel campo della prevenzione, diagnosi e cura dei tumori?

 

Possibili effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute interessano l’intera popolazione dei Comuni coinvolti o le sole persone più direttamente esposte?

 

Quali sono gli strumenti più avanzati attualmente disponibili per gli studi di epidemiologia ambientale?

Alcune riflessioni sulla lezione appresa

Prof. Antonio Di Gennaro, agronomo

 

"Dovremmo con calma comprendere come le attività agricole in Terra di lavoro non costituiscono una fonte di rischio, più di altre attività umane con le quali pacificamente conviviamo, ma piuttosto una forma di presidio economico, culturale, civile del quale abbiamo bisogno ora e in futuro.
Nell’ultimo quarantennio il territorio della piana campana è stato maltrattato, ora ha bisogno di un grande intervento di cura, messa in ordine, ripristino di civili condizioni di vita. In questa immane opera gli agricoltori sono i nostri principali alleati, non il capro espiatorio da gettare in pasto a un’opinione pubblica suggestionata.

 

Questa Giornata di Studio è servita per dirci con chiarezza le cose che abbiamo studiato e compreso ed in autunno siamo pronti a parlare all'Italia, all'Europa, al Mondo e dire qual è il disagio dell'aerea metropolitana di Napoli"

 

 

La Radioattività ne La Terra dei Fuochi

Ingegnere Nucleare Vincenzo Romanello

 

- La radioattività rappresenta un fenomeno naturale, presente sul pianeta sin dalla nascita dell’uomo;

- Le applicazioni delle radiazioni ionizzanti sono molteplici, nel campo dell’industria, della ricerca e della medicina– da esse l’umanità ha tratto notevoli vantaggi;

- Le radiazioni ionizzanti e le sostanze radioattive possono costituire un pericolo potenziale se non adeguatamente maneggiate e confinate;

- L’argomento è fortemente tecnico, e se trattato in maniera approssimativa e sensazionalistica si corre il rischio di creare confusione e paure irrazionali fra la popolazione, dai risvolti difficilmente prevedibili;

- Le recenti dichiarazioni di alcuni pentiti assieme ad alcuni scoop giornalistici avrebbero svelato l’esistenza in varie zone della Campania (e non solo) di discariche abusive di rifiuti radioattivi non meglio identificati;

- In ogni caso appare praticamente impossibile allo stato attuale definire il rischio radioattivo (ammesso esista) nella cosiddetta Terra dei Fuochi (e similari) non conoscendosi il termine di sorgente (vedi parametri citati in precedenza), le vie di ritorno verso la biosfera, ecc.

 

Bonifiche: necessità

Dr. Gregorio Palumbo, geologo

 

 

 

Dossier sulla Mappatura del Governo

Prof. Massimo Fagnano

Il progetto Ecoremed e le attività previste dal decreto interministeriale dell’11 marzo 2013 (mappatura e modifiche normative).

 

Per la prima volta la mappatura delle aree a rischio, i campionamenti, e la redazione del decreto sulle aree agricole non è scritta nelle stanze di un Ministero, ma in maniera partecipata da un GdL composto da:

  • AGEA,

  • ARPAC,

  • CRA,

  • ISPRA,

  • ISS

  • I Ministeri: Agricoltura, Salute, Ambiente, Sviluppo Economico,

  • Le Regioni: Campania, Emilia‐Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia

  • Università di Napoli.

 

Il video mostra anche un progetto di biomonitoraggio per la qualità dell'aria, della Dr.ssa Paola Adamo e Simonetta Giordano, di cui presenteremo questo autunno i dati.

La Terra dei Fuochi: Qualità dell'aria in Campania

Carlo Schiattarella, perito

 

 

Video in preparazione

 

 

La Terra dei Fuochi: Qualità dell'aria in Campania

Dr.sa Giovanna Corona

 

Elaborazione Dati ARPAC e VVF

 

Per renderci conto dell’entità del problema, abbiamo effettuato una stima della situazione, grazie ai dati di abbandono di rifiuti di alcuni comuni della Provincia di Caserta dal 2004 al 2014 del Dipartimento Provinciale ARPAC di Caserta e ai dati relativi agli interventi su incendi di rifiuti, gomma e plastica del Dipartimento Provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta dal 2009 al 2013.

 

Analizzando l’andamento degli interventi totali sugli incendi per anno si nota una lieve diminuzione del fenomeno nel tempo, eccezione fatta per il 2010. L’anno 2010 è stato l’ultimo interessato dalle grandi crisi della raccolta di rifiuti urbani, per problemi nella gestione delle discariche. Per mesi i rifiuti urbani sono rimasti abbandonati per le strade e molto spesso sono stati proprio questi oggetto di incendio, per cui il 2010 statisticamente è un anno “anomalo”, da non poter pienamente confrontare con gli altri

 

La crisi di un importante settore economico campano causata dalla manipolazione dell’informazione

Dr. Silvestro Gallipoli

 

L’agricoltura campana, senza alcuna responsabilità accertata, è stata coinvolta profondamente nel caos mediatico ed informativo legato alla questione della cd. “terra dei fuochi”.

Il cibo, da sempre, è un argomento delicato e molto coinvolgente emotivamente.

Il RASFF, Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF), sistema di allerta rapido comunitario, nasce con lo scopo di tutelare il consumatore da prodotti alimentari non sicuri e si fonda sui requisiti del Regolamento CE 178/2002 sulla sicurezza alimentare. 

Non risulta ci sia stata, negli ultimi anni, nemmeno una “informazione” relativa al prodotto ortofrutticolo campano per contaminazione ambientale. Se ci fosse stata, i primi a prendere provvedimenti sarebbero state, infatti, le grandi catene della DO che giornalmente ricevono, presso i loro Uffici Qualità, le notifiche del RASFF.

Vale la pena di ricordare che la regione Campania è la seconda regione italiana per PIL ortofrutticolo, dopo la Sicilia e prima dell’Emilia Romagna, dunque la sua produzione ortofrutticola è tutt’altro che trascurabile e non può sfuggire ai controlli che vengono effettuati quotidianamente in tutta Europa. 

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