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Quei dati che nessuno vuole ascoltare

Ed il lavoro dei Registri Tumori di cui negano l'esistenza

Ribadisco come sempre che la parola va lasciata agli esperti, coloro che studiano il fenomeno con serietà e passione, rendendo un servizio utile all'intera Regione cercando appunto di identificare criticità e zone puntuali a rischio.

I registri Tumori in Campania coprono il 71% della popolazione e i Comuni dell terra dei Fuochi hanno una copertura pari al 100%. (escluso Napoli, secondo il progetto Sentieri)

In Regione si e' svolto il primo vertice della task-force tecnico scientifica sui dati di incidenza e mortalità per cancro in regione Campania. (Non e' la Task Force Pandora, ma una istituzionale di cui io non ne faccio parte).


Copertura Registro Tumori:elaborazione dati


"Attualmente i registri Tumori accreditati in Regione Campania – avverte in una nota la Regione - Asl Napoli 3 Sud, Asl Salerno, Asl Caserta, Asl Napoli 2 Nord, coprono il 71% della popolazione dell'intera regione Campania, a fronte della copertura media nazionale del 52%; in Campania, quindi, è sorvegliata da Registro tumori circa il 20% in più di popolazione rispetto alla media italiana”.


In relazione alla "Terra dei Fuochi", se si esclude la città di Napoli (come fatto dallo studio "Sentieri") attualmente il 100% dell'area (89 Comuni) è coperto da registrazione oncologica; se si considera la totalità dell'area (89 Comuni + Napoli) la copertura dei Registri Tumori passa al 67%.


Infine la Regione Campania è la terza Regione Italiana a dotarsi, ed ottenerne l'accreditamento dell’Airtum, di un Registro Tumori Infantile a copertura regionale; si tratta di un registro che rileva tutti i nuovi casi di cancro che si verificano nella fascia di età 0-19 anni. Attualmente il Registro Tumori Infantile Campano è, rispetto ai registri delle altre due Regioni, Piemonte e Marche, quello con la più alta percentuale di bambini e adolescenti sorvegliati".

In Campania sono in attività 7 registri tumori e di questi hanno già certificato i dati la Napoli 3 sud, Salerno e Caserta mentre completeranno l’iter, entro il 2017, Napoli 1 e Avellino-Benevento. Intanto prosegue il lavoro di screening per il biennio successivo al quinquennio già segnato.



Dati


Secondo quanto rappresentato nella prima relazione di accompagnamento descrittiva “i dati preliminari d’incidenza del Registro tumori infantili in Regione Campania indicano che, nel periodo 2008-2012, i tassi standardizzati per tumori maligni nei bambini e negli adolescenti campani (0-19 anni), risultano in linea con i dati osservati, nello stesso periodo, a livello nazionale e non si evidenziano differenze statisticamente significative in nessuna delle cinque province della Regione”.


I flussi informativi


Questa la prima conclusione cui sono giunti gli epidemiologi che hanno raccolto i dati, analizzato le informazioni incrociando elementi, mettendo in fila i dati dei pediatri e dei medici di base, le cartelle cliniche, le date di insorgenza, i tipi di tumore, i ricoveri, le schede di dimissione ospedaliera, le cure ricevute (in Campania e fuori regione) mettendo sotto la lente anche le anagrafiche delle Asl e dei Comuni relativamente alla mortalità.


Discussione


Un primo responso che invita alla cautela in quanto l’analisi dei tumori pediatrici è la più complessa, l’esiguità dei numeri su cui si lavora può generare un “abuso di statistica”. Anche nei 90 Comuni di Terra dei fuochi le fasce di età da 0-14 anni e da 15 a 19 sono in linea. Ciò tranquillizza ma occorre studiare attentamente il fenomeno per il problema dei piccoli numeri del registro pediatrico.


Limiti dello studio attuale


Comuni con meno di 15 mila abitanti con 5 anni di analisi hanno una potenza bassa dal punto di vista statistico pertanto si lavora ventre a terra sui dati del successivo periodo e su cluster ristretti che rispondono alle matrici ambientali compromesse in maniera puntiforme. Il che potrebbe diluire nel responso macro situazioni critiche a livello micro. Del resto sui singoli Comuni non si sta ancora lavorando e zoommate minime serviranno a definire meglio i fenomeni locali anche nell’incrocio dei dati sui singoli territori inquinati.

Anche i rilievi statistici su un arco temporale di 7 anni assumeranno un maggior peso e si potrà tracciare compiutamente il trend e la sopravvivenza.

Tutto ciò per venire a capo di un puzzle in Campania più complesso dell’Ilva di Taranto dove è certo che le malattie diminuiscono mano a mano che ci si allontana dal bubbone. In Campania invece il disastro è composto da infiniti piccoli tasselli che potrebbero generare picchi di incidenza di neoplasie localizzate.


I tumori Tiroidei


Nelle fasce d’età da 0 a 14 anni e da 15 a 19 anni, il carcinoma della tiroide sui grandi numeri fa registrare uno scostamento in eccesso, in Campania, dell’1% tra casi osservati e attesi nel quinquennio 2008-2012.

Il numero di nuove diagnosi di cancro tiroideo è in progressivo aumento in tutto il mondo, e tale fenomeno è stato riscontrato anche fra bambini ed adolescenti, sebbene interessati meno frequentemente da questo tipo di tumore.


Tenuto conto di questo, i dati estrapolati dal registro tumori del Santobono e dell’ASL Napoli 2 Nord, i quali indicano un picco maggiore a quanto atteso di neoplasia tiroidea nella fascia d’età 0-19 anni, vanno riconfermati attraverso una rigorosa analisi scientifica di confronto con aree geografiche e popolazioni indipendenti.

Laddove dovesse essere confermato, data la sua posizione anatomica e le sue caratteristiche funzionali, la tiroide può essere considerata come un organo “sentinella”, una sorta di cartina di tornasole che riflette l’esposizione umana all’ambiente.

Bisogna tuttavia ricordare che questa tipologia di dato scientifico ha un valore puramente descrittivo e non può né confermare né smentire l’associazione fra cancro tiroideo ed inquinamento ambientale.


Peraltro, il contesto ambientale napoletano presenta un importante fattore confondente, il Vesuvio. Sono numerosi, infatti, gli studi che hanno riportato un nesso fra aree vulcaniche e sviluppo di cancro tiroideo, anche in Campania. Un recente studio siciliano ha evidenziato come nelle aree vulcaniche ci sia un significativo incremento delle neoplasie tiroidee proprio in bambini ed adolescenti.


Prospettive future


Alla fine di questo mese di maggio, la Regione Campania presenterà in una iniziativa pubblica i risultati scientifici e comparati riguardanti il monitoraggio delle patologie. Per ora, rispetto ai dati del Santobono e della Asl Napoli 3 nord sono stati consegnati al gruppo di lavoro regionale solo i dati spuri e le relazioni descrittive mentre si attende la pubblicazione di grafici e tabelle. Un mese che servirà per aggiungere sezioni e capitoli mancanti e che comunque non esaurirà il lavoro di approfondimento sui piccoli numeri e cluster di comuni e territori omogenei.

Dati ambientali da incrociare e linkare con i dati ambientali delle varie aree.


Fonte

Registro Tumori-Direttore Dr.Mario Fusco.





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