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Perché crediamo alle Bufale

Lo strano caso della Terra dei Fuochi

Sempre di più oggi la scienza fa fatica a vincere su false convinzioni. La circolazione delle notizie, anche infondate, è oramai pervasiva.


Cosa ci induce a credere a un fatto scientificamente provato, oppure, al contrario, a sospettare della sua credibilità? Perché in un momento in cui la scienza sembra raggiungere obiettivi ogni giorno più spettacolari cresce il malumore nei suo confronti?


La ricerca svolta negli ultimi anni in ambito psicologico ha scoperto alcuni meccanismi che potrebbero sottostare a tale conflitto, come quella particolare distorsione cognitiva definita ragionamento motivato, una tendenza naturale che porta a selezionare le informazioni che riceviamo in modo che corrispondano alle nostre convinzioni, mentre vengono scartate come poco affidabili o credibili le informazioni dissonanti.

Quindi il meccanismo naturale di funzionamento della mente umana sembrerebbe per sua natura funzionare al contrario: non sono i fatti a convincerci, ma le convinzioni a selezionare i fatti sui quali ci basiamo.


Il fenomeno del ragionamento motivato è noto da tempo, come fa notare Kirsten Weir in un articolo pubblicato dall’ American Psychological Association, nel quale viene ricordata una classica ricerca effettuata da Peter Ditto, psicologo sociale dell’University of California: a due gruppi di soggetti furono presentati risultati favorevoli o sfavorevoli di un test medico fittizio sulla funzionalità del pancreas. Chi aveva ricevuto un responso di malattia era molto più propenso dei partecipanti dell’altro gruppo a screditare l’affidabilità del test e a cercare una seconda opinione.

Altre ricerche hanno confermato questa tendenza a non accettare facilmente informazioni che ci mettono in difficoltà, ma anche quelle che contrastano con le nostre profonde convinzioni personali, con i nostri valori morali o perfino con quelli del gruppo nel quale ci identifichiamo.

Un’altra complessa ricerca, composta da tre diversi studi sperimentali, riportata in un articolo sulla rivista Social Psychological and Personality Science, ha dimostrato come più forte è la convinzione che una persona già ha, più radicata è la sua idea di avere tutte le informazioni necessarie e più decisa sarà la sua attività di selezione dei fatti provenienti dal mondo esterno, in modo che corrispondano a tali convinzioni e idea. Eppure i fatti provenienti dalla scienza dovrebbero avere una solidità e una incrollabilità tali da non dover o poter essere discussi.

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In Campania

Secondo il professor Matthew Hornsey, per evitare lo scontro comunicativo con persone estranee all’ambito scientifico, gli scienziati dovrebbero utilizzare una tecnica comunicativa simile al judo, evitando l’opposizione diretta con l’avversario, e invece ascoltando le sue ragioni. Così si farebbe meglio breccia nel muro delle convinzioni non scientifiche, sfruttandone l’influenza.

Bene, questo purtroppo è proprio quello che hanno fatto in Terra dei Fuochi medici e scienziati ciarlatani a caccia di incarichi, fondi e popolarità. Più cresce il consenso tra la popolazione, usando una comunicazione persuasiva che tocca percezione e sentimenti delle persone, molto meglio per loro il successo dei loschi affari.


Lisa Rosenbaum, cardiologa del Brigham and Women’s Hospital di Boston, in articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine, una delle riviste internazionali più prestigiose, afferma che “Ogni medico incontra pazienti che esprimono preferenze per trattamenti privi di prove di efficacia, ad esempio lavaggi detossificanti contro il cancro.”


Questo e’ proprio quello che sta avvenendo in Campania. Hanno convinto le persone che l’accumulo nel corpo di metalli pesanti dovuto all'inquinamento dei terreni e dei prodotti ortofrutticoli, sono stati causa del cancro. In Tv infatti abbiamo assistito alla sfilata di mamme, bambini, preti e medici al loro fianco, a chiedere milioni di euro per fare analisi tossicologiche che non porteranno a nulla.


In una lettera aperta, la Task Force Pandora nel gennaio del 2014, proteggeva 25 milioni di euro richiesti da associazioni e cittadini, per analisi sui capelli e sul sangue, invece di promuovere, come facevamo noi, screening di provata efficacia.


Lisa Rosenbaum descrive queste situazioni come posizionamenti tribali: a interessare l’individuo non sono i fatti scientifici quanto il proprio senso di appartenenza.

“Dobbiamo smettere di credere che lo scetticismo rifletta una carenza di conoscenza e che quindi possa essere rimediato fornendo dei fatti. Quando il dubbio è avvolto in una propria identità culturale o in forti emozioni, i fatti spesso non solo falliscono il compito di persuadere, ma possono ulteriormente consolidare lo scetticismo. Un fenomeno chiamato assimilazione faziosa.


In Internet si possono trovare informazioni medico-sanitarie completamente fasulle, ma anche informazioni “certificate”, se si sa dove cercare. «Purtroppo oggi i risultati della ricerca medica sono in gran parte comprensibili solo da chi ha familiarità con la metodologia degli studi, con la lingua inglese e ha accesso alle principali riviste scientifiche internazionali», dice Roberto D’Amico, direttore del Centro Cochrane Italiano, che opera per far sì che le decisioni sanitarie possano essere prese seguendo criteri scientifici.


In Campania purtroppo, siamo ancora bel lontani dal renderci conto di quali inganni si celano dietro a dichiarazioni di presunti scienziati, riconosciuti dalla Comunità Scientifica internazionale come dei ciarlatani.


Ad ogni modo la scienza ed il suo metodo non perdona. E’ solo una questione di tempo. Gli inganni prima o poi verranno abilmente smascherati.


Riferimenti 1. Perché crediamo alle «bufale» e non vogliamo mai cambiare idea-Corriere della Sera (foto) http://www.corriere.it/…/perche-crediamo-bufale-non-vogliam… 2. Resisting the Suppression of Science NEJM http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp1702362#t=article 3. Lettera Aperta: Screening Sanitari https://www.taskforcepandora.com/lettera-aperta- 4. Why we believe alternative facts APA http://www.apa.org/monitor/2017/05/alternative-facts.aspx

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